Vuelta a España 2023, Cian Uijtdebroeks fiducioso: “Le gambe girano bene, peccato per un dolore al soprasella”

Cian Uijdtebroeks continua a stupire alla Vuelta a España 2023. Il classe 2003, dopo essere arrivato quinto sul Tourmalet, ha chiuso ieri la tappa in 14ª posizione, assieme a tutti i big della classifica generale, dimostrandosi nuovamente tra i più propositivi, anche se non c’è stata stavolta una grandissima bagarre. Il 20enne fiammingo ha comunque fatto una delle migliori impressioni, con una pedalata che appariva più leggera rispetto a quella del capitano deputato Aleksandr Vlasov, ma ammette di soffrire di un dolore al sottosella che gli ha causato qualche disagio, preoccupandolo non poco.

“Ho dovuto starci attento – commenta a fine tappa ai nostri microfoni – La prima discesa del giorno era sicuramente con un manto stradale non perfetto e faceva anche un po’ male perché si saltellava tutto il tempo sulla bici. L’ultima discesa è stata migliore, perché anche la strada era migliore. Ho provato meno dolore, diciamo, in quella zona.”

L’attuale leader della BORA – hansgrohe conferma le buone sensazioni che tutti noi avevamo colto finora: “Le gambe erano davvero buone, giravano proprio bene, anche sull’ultima salita, ma non aveva senso attaccare in quel momento, perché era troppo piatta, diciamo, e la Bahrain stava tirando. Non penso che fossimo davvero al limite, ma la Bahrain stava controllando bene. È stata veramente una buona giornata, dobbiamo continuare a mantenere sotto controllo questo dolore al soprasella”.

Se l’andatura in gruppo è stata meno elevata rispetto a ieri, ci sono comunque stati tentativi di attacco da parte di Juan Ayuso (UAE – Emirates), confermando che c’è ancora voglia di provare qualcosa: “C’era un grande controllo, sulla penultima salita Ayuso ha provato più volte ad attaccare, ed era una buona idea. Io mi sentivo bene e l’ho seguito perché dobbiamo cercare di eliminare più Jumbo-Visma possibili per rendere la corsa la più dura possibile e fare in modo che diventi una sfida uno contro uno. Purtroppo, la penultima salita era così lontana dal traguardo che, anche se qualcuno si fosse staccato, sarebbe rientrato. In questa tappa abbiamo dato quello che potevamo dare e ora siamo qui, ce la giochiamo”.

Davvero sorprendente la prova del belga, sia per la giovanissima età che per il fatto che questa è solo la sua prima esperienza in un Grande Giro. “Oggi non è stato il giorno più difficile, però sono contento. Quello che ho visto è che già sulla prima salita molti uomini si staccavano, anche per la fatica di due settimane di corsa, quindi sono contento perché mi sento bene e il mio corpo sta sopportando tutte queste fatiche. È qualcosa che per noi era una incognita visto che non lo abbiamo mai fatto, quindi da questo punto di vista è positivo.”

Per quanto riguarda la straordinaria vittoria di Remco Evenepoel, l’ancor più giovane connazionale, spesso paragonato al classe 2000 per il suo approdo giovanissimo al professionismo, è rimasto davvero colpito: “È stato molto forte mentalmente, perché ieri (venerdì, ndr) ha sofferto molto e oggi (ieri, ndr) ha vinto la tappa. Davvero tanto di cappello”.

Super Top Sales Ekoï! Tutto al 60%: approfittane ora!
Ascolta SpazioTalk!
Ci trovi anche sulle migliori piattaforme di streaming

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio